Il biglietto aumenta e i servizi peggiorano.


Non facciamoci truffare. Basta incontri a porte chiuse

RENDE, 02/02/2014_Comunicato Stampa

 

Purtroppo dobbiamo apprendere dai giornali di un incontro del Magnifico Crisci con l’assessore regionale ai trasporti e all’internazionalizzazione. Da quanto emerge dalle comunicazioni ufficiali, nessuna misura è stata approvata e nessuna proposta concreta è stata posta in discussione. Un nulla di fatto, insomma. Peggiorato dall’inclinazione del neo Rettore a “farsi rassicurare”, mentre la comunità universitaria subisce condizioni sempre più difficili.

L’assessore Fedele è il meno titolato a darci rassicurazioni concrete, visto che è la sua stessa giunta ad essere responsabile degli aumenti che negli ultimi anni hanno reso inservibile il Trasporto Pubblico Locale (di competenza regionale). Con il taglio dei chilometri, molte ditte si sono rifatte proprio sui viaggiatori, che già avevano finanziato abbondantemente il trasporto su gomma con le proprie tasse. Siamo al paradosso: dobbiamo tagliare dopo aver così tanto investito nel trasporto su gomma. Questo dimostra che i veri buchi non sono quelli nel bilancio, ma sono i buchi di programmazione della classe dirigente calabrese.

In una Regione che storicamente è in alto alle classifiche per spesa dedicata ai trasporti, la vita del pendolare è sempre più costosa e complicata. Come già denunciamo da anni, raggiungere l’UniCal dalle altre parti della Calabria è una impresa ardua: treni o pullman, sovraccarichi o soppressi, che lasciano i viaggiatori a terra senza alternative. Orari improponibili che non corrispondono alle esigenze dei cittadini e prezzi che crescono costantemente, senza che nessuno intervenga. Anzi, molte assegnazioni del servizio pubblico vengono prorogate da anni in deroga, senza gara d’appalto. Cosa fa la Regione per fermare questo scempio? Che interesse ha a lasciar fare questi speculatori?

Non solo. Anche per la mobilità nell’area urbana la situazione è tragica. I prezzi dei biglietti sono schizzati in alto fino a superare le possibilità concrete di studenti e famiglie. Questo riguarda anche gli abbonamenti, che non offrono più alcun vantaggio. Sono aumenti inaccettabili, ingiustificabili anche nella tariffazione delle grandi metropoli. Per non parlare della totale assenza di bacheche per gli orari, delle biglietterie e della oscena temporizzazione delle corse che, concentrando nello stesso momento l’arrivo dei bus, obbliga a lunghe attese e disagi. Disagi per i viaggiatori come quello provocato dall’assenza di un servizio notturno. Con questa organizzazione delle tratte, l’università risulta essere praticamente isolata. Con tutti i disagi che questo isolamento continua a comportare per chi vive il Campus, aldilà delle promesse da campagna elettorale del neo Rettore.

Costi elevati e servizi peggiori, la comunità universitaria ha bisogno di risposte. Non di un ennesima riunione a porte chiuse, promossa da chi vuole speculare economicamente o politicamente su queste problematiche. Abbiamo visto che queste riunioni non hanno prodotto nessun risultato. Il diritto alla mobilità in questa Regione non è un tema da salotto o da propaganda.

Non possiamo continuare in questa crisi di rappresentanza che ci fa essere così penalizzati. Crisci non può dirsi tranquillizzato dall’ “assessore alle rassicurazioni” senza ignorare la realtà e i disagi che si vivono nella quotidianità dell’UniCal. Invece che salottare con gli amministratori ci si aspetterebbe che cercasse di costruire un tavolo partecipato da tutta la comunità universitaria, che strappi agli amministratori regionali delle soluzioni concrete. Dobbiamo essere partecipi delle decisioni che ci riguardano. La posta in palio è, non solo il presente di migliaia di studenti, ma anche un diritto di tutti i cittadini calabresi.

Laboratorio Politico P2 Occupata

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