L’emergenza rifiuti è anche nelle nostre università!


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Basta guardare alla cronaca, per vedere come il ciclo dei rifiuti sia un terreno sul quale, invece di pratiche virtuose, comandi la speculazione. Non solo. Il pericolo per la salute che da questa gestione deriva si fa sempre più importante. A vantaggio di privati e multinazionali senza scrupoli.

Una gestione che ha visto nella nostra regione un commissariamento all’emergenza ambientale durato quasi vent’anni! Una gestione straordinaria, che non solo ha sperperato due miliardi di euro fino ad oggi, ma non ha garantito un minimo di raccolta differenziata, investendo pericolosamente in discariche e inceneritori. È evidente che, oltre la volontà politica, manca una programmazione strutturale del ciclo dei rifiuti.

Basta poco per capire che senza una pianificazione il problema non verrà risolto ma si accentuerà. Mentre continuiamo a chiederci se le figure che gestiranno il ciclo dei rifiuti nella nostra regione formate conoscano realmente come funziona questo ciclo, vogliamo chiederci anche quale peso ha la consapevolezza ambientale nelle figure professionali formate dalle università.

Le figure professionali che vengono chiamate in causa quando si tratta di analizzare, progettare, gestire, controllare e ottimizzare il ciclo dei rifiuti, che tipo di formazione ricevono? Sono a conoscenza di quali siano le conseguenze sulla popolazione e le implicazioni se per esempio si dovesse saltare una fase come il trattamento del rifiuto, oppure la manutenzione di un impianto o peggio, la messa in sicurezza di una discarica?

E qui entra in gioco l’UniCal. Ad oggi non esiste nella nostra Università un corso di laurea che tratti il tema dei rifiuti e questo è quantomai allarmante in una regione come la nostra. Nei mesi che ci separano dal prossimo anno accademico si affronterà il delicato tema della rimodulazione dell’offerta didattica all’Unical. Crediamo sia una occasione da non perdere per operare un cambio di rotta che tenga in considerazione i bisogni del territorio. E’ il momento giusto. In cui studenti, singoli e organizzati, si inseriscano concretamente nel dibattito. Noi lavoreremo attentamente per non perdere questa occasione.

PER UNA FORMAZIONE CHE DIA UN FUTURO SOSTENIBILE AL NOSTRO TERRITORIO

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