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E’ iniziato il percorso verso una didattica partecipata!

E’ iniziato il 28 maggio il percorso degli studenti dell’Università della Calabria verso una didattica partecipata.

Con l’iniziativa “Formazione UniCal: quale futuro per il nostro territorio?” organizzata dal Collettivo P2OCCUPATA, Ingegneria Senza Frontiere e Cubo Risonante, si è segnata la traccia da seguire in questi caldi mesi che separano l’UniCal dalla messa in campo dei nuovi piani formativi (gennaio 2015).

I contributi programmati del vicepresidente dell’ISDE Italia dott. Ferdinando Laghi, del prorettore UniCal Luigino Filice e del referente regionale del comitato Rifiuti Zero Flavio Stasi sul rapporto tra accademia, insegnamenti e territorio sono stati il giusto stimolo al successivo dibattito. Inceneritori e mega-discariche nel quadro fatto da Laghi, supportato dai contributi internazionali delle principali riviste in campo medico, appaiono Prosegui la lettura »

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Video Rassegna Politica

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RASSEGNA POLITICA P2OCCUPATA
dicembre, gennaio…e na’ pocu i febbraiu

Alle porte della primavera fermarci, prendere un bel respiro e sintetizzare quanto il LABORATORIO POLITICO P2OCCUPATA ha fatto per stare appresso all’attualità politica di questo inverno all’Università della Calabria.
Per molti studenti, presi da esami, corsi e ritmi furibondi, le cose che succedono nella sostra Università sembrano oscure. Con questo contributo, il LABORATORIO POLITICO P2OCCUPATA vuole facilitare il percorso.

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Sull’assemblea d’Ateneo del 18 Dicembre

Comunicato stampa 18\12\2013

I gruppi Cubo risonante e Collettivo p2*occupata hanno riempito di contenuti l’assemblea d’Ateneo del 18/12/2013. Già nei mesi scorsi abbiamo cercato di coinvolgere tutta la comunità universitaria a discutere e a mobilitarsi su questioni che riguardano la sopravvivenza dell’Università pubblica. Per noi, infatti, è scontato che si riusciranno a ottenere dei risultati concreti solo attraverso una reale partecipazione di tutte le componenti dell’Ateneo (studenti, ricercatori, docenti e lavoratori). Abbiamo già iniziato a lavorare in questa direzione e costruito un documento per smuovere la discussione in merito alla questione “punti organico”. Questa è una discussione prioritaria perché dal rifinanziamento e dalle assunzioni di personale dipende non il futuro, ma il presente stesso dell’istruzione pubblica. Il sistema universitario in crisi non ha altra soluzione che sbloccare il turn over e quindi rifinanziare gli Atenei.

Abbiamo voluto oggi mettere tutti di fronte ad una realtà. Per raggiungere questo obiettivo, sarebbe auspicabile avere coesione tra le componenti della comunità accademica. Dobbiamo fare pressione sul ministro e sul governo che stanno andando in un’altra direzione.

Questa è la motivazione che ci ha spinto a discutere e condividere i nostri contenuti con tutte le altre componenti dell’UniCal. Ci siamo impegnati in questa direzione e siamo riusciti a coinvolgere le altre associazioni e movimenti studenteschi. Il nostro documento è stato fatto proprio dal Consiglio degli Studenti dell’UniCal e, infine, proposto all’assemblea di oggi. Questo è solo il primo passo.

Il Rettore, che ha indetto questa assemblea con tono trionfale, di fatto si è chiuso sulle posizioni di attesa e di dipendenza dal ministro. Oltre alla nostra proposta, ce ne sono state numerose altre davanti alle quali il Rettore si è puntualmente ritirato. Un nulla di fatto, insomma, così come è stato nelle riunioni con il ministro, dalle quali è tornato ad Arcavacata con un pugno di mosche. La situazione sta peggiorando: il blocco del turn over è stato allungato e i criteri di valutazione sono peggiorati. Come immaginavamo, la dignità e la difesa della didattica e della ricerca non hanno visto scendere in campo il Magnifico. Questa discontinuità, tanto declamata, ora si traduce in una ennesima truffa ai danni delle componenti più deboli dell’Ateneo. Nelle intenzioni del Magnifico, queste assemblee di Ateneo assumono la connotazione di una periodica sfilata, mentre invece le decisioni vengono prese in altri luoghi, così come è avvenuto oggi. Altro che trasparenza e partecipazione!

Oggi, quindi, registriamo la presa di distanza del Magnifico, ma questo non ferma la determinazione di diversi studenti di questa università. Proprio gli studenti sono, oggi come in passato, più sensibili e attivi delle altre componenti dell’UniCal. La realtà lo dimostra. Costruiremo ugualmente un percorso trasversale per costituire un fronte unico, un tavolo permanente che si impegni non solo a discutere ma anche a scendere in campo per opporsi concretamente ad un disegno che mira ad un attacco all’istruzione pubblica.

 

Cubo risonante

Collettivo p2*occupata

 

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Non speculate sullo Statuto. La discussione dev’essere aperta

RENDE, 22/11/2013_ComunicatoStampa

Martedì 19 si è tenuto il primo Senato Accademico presieduto dal nuovo rettore dell’Univesità della Calabria Gino Mirocle Crisci. All’ordine del giorno anche la modifica dell’articolo dello Statuto UniCal che norma il numero di docenti minimo necessario a mantenere in vita un dipartimento. Sembra quindi che la tanto attesa riforma dello Statuto stia iniziando. Non nel migliore dei modi, stando alla cronaca.

Quest’ultima seduta del Senato Accademico aveva infatti delle premesse bollenti. Eppure, nonostante l’animato scambio di lettere sviluppatosi attorno all’argomento, nel chiuso della seduta non ci sono stati sconvolgimenti e la riduzione del numero minimo di docenti necessario per il mantenimento dei dipartimenti è stata approvata con la quasi totalità dei voti favorevoli (1 contrario e 3 astenuti).

Come studenti di questa università non possiamo non essere attenti a questa vicenda, come allo scambio di comunicati che l’ha accompagnata. Anche se abbiamo l’impressione che non si riesca a discutere a lungo di cose importanti. Prosegui la lettura »

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Unical 2013: sulle sessioni d’esame decidiamo noi!

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UNICAL 2013: che fine fa l’UniCal?

Dal sito:  unical2013.altervista.org

 

UNICAL 2013: che fine fa l’UniCal?

Se ci impongono il mercato, il minimo è diventare un acquirente giudizioso.

Ci hanno insegnato che non si compra mai a scatola chiusa.

Tra un corso, un esame e un pit-stop nelle segreterie, la laurea ci viene presentata come una ”Guerra lampo” : un trampolino facile e veloce verso il futuro.

A vederlo dall’interno, però, questo “strumento del sapere pubblico” sembra non aderire alle aspettative proposte: aule scomode, corsi confusi, orari sballati, sessioni d’esame ingarbugliate, segreterie fatiscenti e molto altro ancora sembra costruito ad arte per “movimentare” la nostra carriera accademica. Molti studenti fanno fatica a ritagliarsi il tempo per conoscere i colleghi, confrontarsi, apprendere e imparare insieme ad apprendere. Soprattutto se nel frattempo, tra un rincaro e un bollettino, pezzi interi della tua università cambiano o spariscono del tutto.

Grandi cambiamenti in questi ultimi anni. E siccome non ci piace dare la colpa ai poveri Maya, non possiamo sopportare il silenzio che copre la situazione degli Atenei. Per questo abbiamo pensato ad un sito che sia di riferimento e che possa raccogliere le iniziative, le notizie e i commenti che vengano dal mondo dell’Università della Calabria.

Uno spazio comune di incontro e discussione perché ciò che succede all’Università della Calabria non passi sotto silenzio, per non abituarci alle storture di ogni giorno. Non uno spazio neutro, però, perché crediamo di questo sfacelo qualcuno ha la responsabilità. Crediamo che chi ha “riformato” e amministrato l’università lo ha fatto senza avere un piano per il futuro dell’istruzione pubblica e dei giovani studenti.

Noi vogliamo capovolgere questo ragionamento e crediamo che l’università vada riformata “dal basso” cioé mettendo al centro i bisogni e i diritti degli studenti e della conoscenza. E’ metodo più efficace, oltre che l’unico davvero giusto, per far far funzionare l’università pubblica in crisi. Partecipare non vuol dire soltanto decidere delle cose che ci riguardano da vicino, ma anche essere responsabili di ciò che ci sta intorno. Crediamo, dopo tante riforme “dall’alto” sia il momento che a riformare l’università siano gli studenti. Non possiamo più essere gli oggetti, i prodotti, di questo Ateneo, vogliamo finalmente esserne soggetti protagonisti.

Non solo uno spazio comune. Mettiamo in campo anche un questionario che possa provocare e stimolare gli studenti a parlare dell’argomento che li riguarda di più: la loro formazione. Se funziona o meno e perché.

Un primo passo. Poi, raccolti tutti i questionari, gli stimoli le discussioni Perché non convogliare le nostre opinioni? Possiamo ancora permettere che si  amministri l’università senza ascoltare la voce degli studenti?

Il futuro di uno studente calabrese è – oggi più che mai – accerchiato da ostacoli e interrogativi. Anche solo cercare di rimanere in corso con gli esami diventa una battaglia insormontabile. Ma a che pro? I quesiti da porsi sembrano infiniti.

Qual è la qualità della didattica che ci offrono? Quanto la stiamo effettivamente pagando?

Chi gestisce e come i servizi dedicati a  noi studenti? Che possibilità abbiamo davvero di valutarli?

Tutto ciò ci consentirà di avvicinarsi almeno un poco al futuro che vogliamo costruirci?

Quanto gli studenti sono stati messi a conoscenza dei grandi cambiamenti messi in campo in questi anni? E quanto ha contato la loro voce in questo periodo? Perché dobbiamo essere solo delle matricole, dei bancomat?

Cero non sarà con lo studio isolato e con l’indifferenza e che riusciremo a migliorare la nostra condizione. Anzi, magari è proprio cercando di affrontare insieme la nostra situazione che riusciremo a trovare una strada per la soluzione… E  il coraggio necessario a percorrerla!

 

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Mensa & Rifiuti Zero

rifiutiZero

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L’università è nell’area urbana

manifesto cosenza rifiuti

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Il 16 Giugno è stata una giornata storica, la mobilitazione continua

News e info sito: www.difendiamolacalabria.org

Il borgo marinaro di Cariati, città simbolo dell’abbandono che accomuna un intero territorio, è stata teatro di un momento storico: la manifestazione del 16 Giugno in difesa del territorio e del diritto alla salute ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini provenienti da tutto il comprensorio e tutta la regione.

I cittadini dello ionio cosentino si sono confusi tra gli studenti delle due università calabresi, tra i cittadini dei comitati territoriali di Reggio Calabria e Crotone, tra i movimenti di Cosenza, di Lamezia, di Catanzaro. I cariatesi che non hanno preso parte al corteo applaudivano al passaggio, dalle finestre o ai bordi delle strade, sorridendo e incitando: il bisogno e la speranza di una svolta, di risollevare il capo nei confronti di una classe politica e di un sistema di potere scandaloso, ha reso l’intera città partecipe dello stesso sentimento dei più di mille manifestanti che hanno sfilato fino al lungomare.

“La nostra via d’uscita dalla crisi è il nostro territorio” non è uno slogan, ma un progetto che stiamo costruendo mattone dopo mattone e continueremo a costruire quest’estate. La manifestazione ha dato un messaggio chiaro al Commissario Speranza ed al criminale progetto di aprire le discariche esaurite o chiuse per ragioni sanitarie il sabato e la domenica: i cittadini non lo permetteranno. Né permetteranno che si depositi un solo grammo di rifiuti nella valle del Nicà: trapela infatti la volontà, da parte di questo ennesimo inadeguato commissario, di scavalcare ogni istanza democratica forzando l’apertura della discarica di Scala Coeli.

Il commissariamento è un sistema di potere politico-malavitoso che in 15 anni ha volontariamente evitato di implementare la raccolta differenziata per favorire speculatori privati e ‘ndrine, ed è dovere di ogni calabrese fermarlo. Tutti coloro che non appoggiano questa battaglia e che restano in silenzio sono irrimediabilmente collusi.

Quella stessa collusione che ha causato il buco della sanità, che caldeggia progetti scellerati di centrali ultra inquinanti, che ha permesso lo smantellamento delle infrastrutture e che mette a rischio persino l’amministrazione della giustizia.

Una collusione che rappresenta al meglio la Calabria vecchia, sottosviluppata e stuprata da speculatori e da politicanti così attaccati alla poltrona che la difenderebbero (e la difendono) lasciando morire cittadini in ambulanza o per le strade. Quella di Cariati il 16 Giugno, come quella di Crotone il 12 Novembre, è una Calabria nuova, e state tranquilli: non sparirà nella luce di un mattino.

Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

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Primo maggio!

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