L’Italia è un paese in cui si viene malmenati in piazza dalle forze dell’ordine se non si è disposti ad accettare in silenzio la messa in discussione del diritto all’istruzione.
Così quando in centinaia di migliaia abbiamo riempito le strade per difendere il presente ed il futuro nostro e dell’intero paese, siamo stati prima vittima dei manganelli, poi siamo stati etichettati come faziosi, violenti, addirittura terroristi.
Ecco perchè capiamo cosa sta accadendo in Val Di Susa, ecco perchè siamo solidali con i cittadini ed i comitati che si battono per difendere il proprio territorio da abusi e speculazioni. Chi taglia i fondi alla scuola e all’università per regalarli alle banche ed a Confindustria è lo stesso che cerca di insabbiare la verità sulle navi dei veleni e che protegge chi specula e devasta il nostro territorio con le grandi opere. Così come per il ponte sullo stretto. E ci deve spiegare la Marcegaglia che parla di legalità come mai la Tav italiana oltre a schiacciare la volontà delle comunità, viene a costare dieci volte di più di quella costruita negli altri paesi europei. Assistiamo a continue violazioni non solo della legalità, ma persino della decenza e della dignità, da parte proprio della classe imprenditoriale che la Marcegaglia rappresenta e della classe politica tutta, tanto di centrodestra quanto di centrosinistra. Eppure la violenza dello stato si
scatena esclusivamente contro il dissenso di studenti, lavoratori, territori. Dissenso non solo ad un progetto o ad una manovra, ma ad un modello di sviluppo scellerato che mercifica ogni cosa.
Per questo ci sentiamo dalla parte dei comitati del Piemonte che pacificamente stanno tentando di decidere autonomamente del destino del proprio territorio, identificando chiaramente un unico soggetto violento: lo Stato.
Commenti Recenti