Solidarietà
agli studenti arrestati
Colpirne uno per educarne cento.
Questa è la pratica terroristica del governo, che utilizza lo
strumento della repressione poliziesca per cercare di mettere
a tacere le forme di dissenso.
Se vogliamo, ora, la scena è stata
proprio da operetta: c’è il “papi” che chiude in cameretta i
discolacci perché non gli faccian fare una figuraccia con gli
ospiti.
Affatto spiacenti di guastare i
“festeggiamenti”, noi studenti teniamo alta la voce per esprimere
il nostro dissenso indirizzato verso tutti i potentati.
Nell’università come nelle più grandi realtà.
Siamo stufi dei
baroni, che gozzovigliano coi soldi delle nostre tasse e che
amministrano i nostri atenei con una logica miope e di ottuso
materialismo. Stufi di
questi amministratori locali e del loro squallidissimo clientelismo.
Stufi di
“onorevoli” e di gerarchie ecclesiastiche, caste popolate di
biechi traffichini e di importanti criminali che difendono o
incarnano gli interessi del potere economico.
Potere economico che genera
privilegi, noia, perdita di identità e massificazione delle culture;
che genera sfruttamento, repressione, guerre e fame.
Noi
studenti ci opponiamo a questo sistema orribile ed assassino.
I suoi rovinosi effetti splendono sotto la luce del sole ed è la
realtà stessa che ci chiede un cambiamento radicale. Se in
tempo di crisi economica dobbiamo subire un’impennata delle nostre
tasse non è solo colpa del rettore. Per cambiare veramente
qualcosa, dobbiamo cambiare tutto.
E mentre noi, in questa prospettiva,
cerchiamo di lavorare per acquisire coscienza e percorrere,
per quanto possibile, una via diversa, coloro che vogliono
conservare il potere ci perseguono con i loro soliti mezzi e
tentano di intimorirci e farci perder forza.
Nella nostra università sono arrivate
cinque denunce con capi di imputazione assurdi (alcuni
provenienti dal ventennio fascista) per una manifestazione contro
i festeggiamenti dell’inaugurazione dell’anno accademico. Quel
giorno esprimevamo il nostro dissensonei confronti di quel teatrino
istituzionale del tutto fuori luogo in un contesto di attacco
frontale all’università da parte del governo, (legge 180, gia
ddl 133). In occasione di un’altra più grande e più inutile
parata, il g8, sono fioccati altri arresti a studenti
ed attivisti. A tutti i colpiti da questa repressione và la
nostra massima solidarietà.
In ogni modo, siamo al paradosso: noi,
studenti, che alzandoci solo sulle nostre giovani gambe cerchiamo di
fare politica pulita siamo puntualmente affossati da coloro
che “dicon di farla”, quelle stessa figure istituzionali
che da decenni “fanno altro”.
Cogliamo l’occasione per dire a questi
carissimi signori che hanno torto: la loro repressione non fermerà
la forza delle nostre idee.
Firma anche tu la petizione!
sul sito http://petizionearrestig8.noblogs.org/ c’è una lettera aperta sugli arresti di giovani per il g8. Lasciando un commento al blog è possibile firmare la petizione.
Commenti Recenti