Il centro residenziale Maisonettes è ormai l’ombra del luogo di aggregazione culturale e sociale che era un tempo, un vero melting pot di cui la nostra università poteva andare fiera. Una discutibile direzione amministrativa, oltre a rendere sempre più problematica l’assegnazione dell’alloggio senza danneggiare minimamente le lobby delle case, ha di fatto strozzato tutte le iniziative spontanee e libere che prima caratterizzavano questo luogo. Tramite l’intervento delle guardie private, la nuova burocrazia del centro residenziale impedisce qualsiasi attività agli studenti con la scusa del disturbo alla quiete. Di fatto le uniche iniziative permesse sono quelle organizzate da chi ha un “canale preferenziale”, ovvero i noti imprenditori del divertimento dell’università e della città, il che implica feste decervellanti a scopo di lucro, senza nessun significato culturale e sociale.
Lo spazio delle Maisonettes non è né un dormitorio né un parco divertimenti privato, è uno spazio degli studenti e per gli studenti.
Con questa vera e propria ghettizzazione è messa anche in pericolo la sicurezza degli studenti, che invece sarebbe garantita sotto ogni aspetto da un centro residenziale frequentato, pieno di iniziative e socialità.
Con questa vera e propria ghettizzazione è messa anche in pericolo la sicurezza degli studenti, che invece sarebbe garantita sotto ogni aspetto da un centro residenziale frequentato, pieno di iniziative e socialità.
Ci chiediamo: è forse proprio questo lo scopo di chi sta amministrando l’università?
Speriamo di essere cattivi profeti, ma volutamente o meno, si stanno creando le condizioni affinché sia semplice sferrare un qualche tipo di attacco alla sicurezza degli studenti. In passato proprio questo tipo di episodi ha garantito il pretesto per spendere milioni di soldi degli studenti in videocontrollo, tramutando l’università in un enorme “grande fratello”, o addirittura paventando l’installazione di un presidio delle forze dell’ordine nel campus. Un noto personaggio, di cui certamente non tessiamo le lodi, soleva dire “in politica a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
Speriamo di essere cattivi profeti, ma volutamente o meno, si stanno creando le condizioni affinché sia semplice sferrare un qualche tipo di attacco alla sicurezza degli studenti. In passato proprio questo tipo di episodi ha garantito il pretesto per spendere milioni di soldi degli studenti in videocontrollo, tramutando l’università in un enorme “grande fratello”, o addirittura paventando l’installazione di un presidio delle forze dell’ordine nel campus. Un noto personaggio, di cui certamente non tessiamo le lodi, soleva dire “in politica a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
Vogliamo ribadire che la nostra sicurezza è la cultura, l’aggregazione, la socialità. È ora che gli organi di amministrazione dell’ateneo e del centro residenziale rispondano della ghettizzazione che stanno producendo in tutti i luoghi del campus.
#1 di Giovanni il Ottobre 25, 2011 - 3:08 pm
Ricambio con piacere i tuoi auguri. Se per te incontrarsi all’università oltre le lezioni per suonare, chiaccherare (in compagnia di qualche bicchiere, perché no?) è assimilabile a cose assurde che pochi vogliono imporre alla maggioranza, il divertimento sarà tutto tuo.
Con queste politiche del rettore, avrai una intera università deserta per divertirti. Se è questo il rispetto di cui parli..
#2 di Medardo il Settembre 28, 2011 - 1:54 pm
non esistono solo gli studenti a questo mondo, esistono tante categorie di persone e tanti individui, la civiltà ormai millenaria di questo nostro stato senza Nazione impone semplici regole per vivere tutti insieme, usando buon senso, cortesia, educazione e soprattutto rispetto per tutti, quindi chi vuole per qualche motivo fare casino et similia, naturalmente nell’alveo della legalità, può trasferirsi in campagna o altri luoghi ameni dove potrete fare tutte le capriole, serate danzanti o cori alpini dipendentemente dalle vostre inclinazioni ludiche.
Grazie, Buon divertimento.