Ieri mattina si è finalmente concluso il processo che ha visto coinvolti 5 compagni, studenti e attivisti cosentini, per il presunto compimento di atti di violenza il 15/01/2009, in occasione dell’inaugurazione dell’ anno accademico. Le accuse erano quelle di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e adunata sediziosa. Tutti i capi d’imputazione sono stati rigettati e gli imputati assolti per non aver commesso il fatto. Lungi da noi dichiarare che la giustizia ha trionfato in quanto si tratta sempre e comunque di una giustizia plasmata ad hoc per un sistema che mira a tenere ogni cittadino sotto stretta sorveglianza fisica e intellettuale, accogliamo e trasmettiamo con sollievo questa notizia.
Rivendichiamo come abbiamo sempre fatto all’interno di questa diatriba giudiziaria tutte le azioni puramente dimostrative che sono state fatte durante quella giornata di mobilitazione. Non ci stancheremo mai di dire che i fasti apparenti che il nostro “magnifico” continua imperterrito ad ostentare non hanno mai rappresentato, non rappresentano e non rappresenteranno la maggior parte degli studenti di questa università, troppo impegnati a barcamenarsi tra inutili lezioni che trasmettono solo sapere nozionistico da una parte e lavori sottopagati e alienanti dall’altra. Noi non vogliamo essere i nuovi schiavi di un tipo di società che basa la sua stessa essenza sulla sopraffazione dei potenti sui deboli, noi non vogliamo abbassare il tono delle nostre urla di protesta, noi non vogliamo essere l’ennesime vittime di un’università sottomessa alle logiche di mercato. Vogliamo costruirci da soli il nostro futuro, senza subire pressioni da un ormai inesistente mondo del lavoro. Vogliamo che il nostro diritto di dissentire in qualsiasi forma sia salvaguardato e fatto valere. Nessuna intimidazione giudiziaria potrà incuterci tanto timore da zittire le nostre proteste. Siamo ancora qui, dopo più di un anno a combattere contro gli abusi che sistematicamente da studenti, da cittadini e da militanti subiamo. Abbassare la testa sperando di inserirsi prima o poi all’interno di questa società non ci piace e non ci costringeranno a farlo ne con le denunce, ne col controllo costante, ne con false promesse e illusioni paternalistiche.
Rivendichiamo come abbiamo sempre fatto all’interno di questa diatriba giudiziaria tutte le azioni puramente dimostrative che sono state fatte durante quella giornata di mobilitazione. Non ci stancheremo mai di dire che i fasti apparenti che il nostro “magnifico” continua imperterrito ad ostentare non hanno mai rappresentato, non rappresentano e non rappresenteranno la maggior parte degli studenti di questa università, troppo impegnati a barcamenarsi tra inutili lezioni che trasmettono solo sapere nozionistico da una parte e lavori sottopagati e alienanti dall’altra. Noi non vogliamo essere i nuovi schiavi di un tipo di società che basa la sua stessa essenza sulla sopraffazione dei potenti sui deboli, noi non vogliamo abbassare il tono delle nostre urla di protesta, noi non vogliamo essere l’ennesime vittime di un’università sottomessa alle logiche di mercato. Vogliamo costruirci da soli il nostro futuro, senza subire pressioni da un ormai inesistente mondo del lavoro. Vogliamo che il nostro diritto di dissentire in qualsiasi forma sia salvaguardato e fatto valere. Nessuna intimidazione giudiziaria potrà incuterci tanto timore da zittire le nostre proteste. Siamo ancora qui, dopo più di un anno a combattere contro gli abusi che sistematicamente da studenti, da cittadini e da militanti subiamo. Abbassare la testa sperando di inserirsi prima o poi all’interno di questa società non ci piace e non ci costringeranno a farlo ne con le denunce, ne col controllo costante, ne con false promesse e illusioni paternalistiche.
Il dissenso non si processa!!
Collettivo Red Shift
Collettivo Aula P2 Occupata
Collettivo Militanz
Movimento Studentesco Unical
#1 di max il Giugno 26, 2010 - 3:46 am
purtroppo non abbiamo il potere di farlo xk la politica e’ quasi tutta corrotta