3 luglio: dal presidio RDT sotto il commissariato


Decine gli attivisti calabresi giunti al palazzo del commissario per l’emergenza rifiuti, dove venivano convocati i sindaci dell’area Ionica., per discutere della questione rifiuti che notoriamente, nel periodo estivo diventa problema ancora più emergenziale. Grande la soddisfazione degli attivisti alla notizia che la discarica di Scala Coeli non avrà più luogo. Le associazioni di Cariati e Rossano, unite in Rete con altre della Calabria, già promotrici della manifestazione del 16 giugno, hanno vinto!

Il clima festoso dura però solo pochi minuti. Le parole del Commissario non danno speranza. Il programma per la prossima estate sarà sempre lo stesso,:discariche, discariche ed ancora discariche, unite alla fumosa promessa di un non meglio specificato dispositivo tedesco che dovrebbe bruciare rifiuti senza generare diossina!

I territori calabresi, pare inutile ribadirlo ma innanzi a talune affermazioni appare quanto mai opportuno ricordarlo, hanno subito danni permanenti al proprio ecosistema, accompagnati da sperperi di denaro pubblico. Basta solo pensare ai due miliardi di euro utilizzati per il sostentamento della struttura che gestisce la gestione dei rifiuti in questa regione, ovvero quella facente capo Commissario per l’emergenza rifiuti. Dopo quindici anni questa figura non sa fare altro che risolvere il problema che dovrebbe dirime proponendo, a luglio, un ennesimo piano emergenziale che, sostanzialmente, non riesce e non può trovare una reale soluzione alla questione. Il Commissario farebbe bene ad ascoltare e prendere in seria considerazione, le proposte fattive che provengono dalle associazioni che da anni e senza i due miliardi di euro, si dedicano ai temi della salute, del territorio in relazione anche alle ricadute economico-sociali. L’auspicio è, dunque, che l’incontro che il Commissario Speranza ha proposto agli ambientalisti venga, a breve, posto in essere.

Tutti i calabresi che hanno a cuore i propri territori non possono esimersi dal porsi alcuni interrogativi: perché continuare a battere i pugni e volere sempre e comunque discariche? Per quale motivo non sono poste in essere strategie diverse e alternative a quelle che, invece, il problema lo hanno determinato. In Calabria è stato possibile raggiungere solo la percentuale del 12 % di raccolta differenziata, La Corte Costituzionale ultimamente ha invece stabilito che il livello di raccolta differenziata previsto per legge deve essere pari al 65% a fine 2012. Tale vincolo non può essere derogato ed ogni Comune deve necessariamente raggiungere lo standard prefissato. Questo è, ovviamente, solo un traguardo minimo, non rappresenta di certo un soddisfacente livello a cui una corretta gestione dei rifiuti consentirebbe di arrivare.

In definitiva lo scenario Calabrese è devastato e offeso ma, non per questo motivo, il popolo ha deciso di chinare la testa. Stiano pure certi il commissario all’emergenza rifiuti, il Presidente del Consiglio e della Regione: gli ambientalisti calabresi, sull’esempio di quello che già sta accadendo a Riano, bloccheranno ogni discarica sul suolo calabrese!

 

Catanzaro 3 luglio 2012

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