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Nel solidarizzare con gli occupanti del Teatro Pinelli di Messina
denunciamo l’ennesima provocazione subita
e lanciamo un 25 aprile di lotta contro il silenzio di Palazzo San Giorgio
Un San Valentino che non ha portato bene. Nell’area dello Stretto, gli innamorati dell’idea che si possa costruire una società migliore attraverso l’autorganizzazione e la partecipazione orizzontale, non hanno avuto granché da festeggiare.
La sponda messinese ha visto infatti lo sgombero del Teatro Pinelli, realtà nata due mesi fa dalla volontà di recuperare un’area che da ben 17 anni versava nel degrado e nell’abbandono. Una intensa serie di iniziative culturali, sociali, politiche, interrotta brutalmente dalle forze dell’ordine che hanno murato la struttura e denunciato gli occupanti. A loro e alla Messina che vuole cambiare, costruendo democrazia dal basso, va tutta la nostra solidarietà e vicinanza.
Purtroppo anche dalla sponda reggina siamo costretti a denunciare l’ennesima provocazione subita dalla struttura del c.s.o.a. Cartella. Bidoni della spazzatura rovesciati, bottiglie di vetro mandate in frantumi, tavoli e sedie in mille pezzi, il murales centrale della struttura imbrattato: sono gli effetti dell’ultimo raid notturno, scoperti ieri mattina dagli attivisti che si recano quotidianamente ai rifugi della colonia felina “Le Micille”.
Una situazione, questa, divenuta ormai intollerabile. La struttura, dopo l’incendio rimasto impunito del 15 maggio scorso, è ancora posta sotto sequestro cautelativo, da parte del magistrato inquirente, per il rischio di crollo. A luglio si era concordato con l’amministrazione Arena un iter che avrebbe portato al dissequestro dell’area e alla ricostruzione della struttura, iter immediatamente partito ma di cui, dopo il dopo il commissariamento del Comune, non si hanno più notizie.
Siamo ben coscienti che dal suo insediamento la terna commissariale si è trovata di fronte a una situazione difficilissima, e ha dovuto affrontare problematiche gravose che vedevano interi nuclei familiari senza stipendio da mesi, lo spettro del dissesto, una intera città allo sbando. Allo stesso tempo però, non possiamo più accettare che dal 21 novembre ad oggi, data in cui è stato chiesto formalmente un incontro ai Commissari per sapere se intendono o meno proseguire quell’iter concordato, non sia arrivata alcuna risposta da Palazzo San Giorgio.
A questo silenzio, che vede unici vincitori quelli che fanno uso delle fiamme e della violenza per imporre le loro ragioni, rispondiamo lanciando un appello a tutte le realtà che ci hanno sostenuto aderendo alla campagna “Io sto con il Cartella”: il 25 aprile del 2002 abbiamo liberato l’area del Parco Cartella dall’incuria e dal degrado in cui versava, il 25 aprile di quest’anno, con o senza sigilli, abbiamo intenzione di liberarla nuovamente dal degrado in cui teppisti da una parte e burocrazie dall’altra l’hanno fatta ripiombare.
Nei prossimi giorni convocheremo un’assemblea pubblica, per far sì che questo 25 aprile diventi una grande giornata di partecipazione e di condivisione per tutte le realtà sinceramente democratiche di questo territorio.
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