L’UniCal al voto. Chi ha paura della discussione?

 RENDE, 01/07/2013_Comunicato Stampa

 

Oggi si vota. L’elezione del Rettore incombe sull’Università della Calabria, ma i tempi e i modi della discussione in questo Ateneo pubblico non possono continuare a passare sotto silenzio. In questa campagna elettorale sono stati davvero pochi i momenti di confronto svolti alla luce del sole ed infatti nessun tema è stato affrontato fino in fondo, finalmente liberi dalla fumosa retorica. Eppure sarebbero assai le cose da dire e da affrontare nel momento in cui, come oramai da tutti riconosciuto, la crisi del sistema dell’istruzione pubblica è all’apice. La didattica, la ricerca, i servizi, la stessa vita del nostro Campus sono a rischio.

La situazione dell’UniCal sembra essere davvero lontana. Pubblicazioni sul web, discutere in pochissime occasioni e senza mai raggiungere una sintesi o incontrarsi per una serie di dichiarazioni di voto non può sostituire l’informazione e la partecipazione di tutta la comunità universitaria. Questo si è reso evidente nel secondo dei due incontri pubblici previsti per la campagna elettorale. Infatti, nel corso di quella assemblea si voleva persino negare un intervento da parte di alcuni studenti perché non facenti parte del corpo “elettorale”. Incredibile, ma vero: non tutti gli studenti hanno cittadinanza in un dibattito così rilevante per questo ente pubblico. Sembra così fragile questo confronto da dover espellere le argomentazioni “non allineate”. Per fortuna la determinazione degli studenti, ma non grazie alle sensibilità dei candidati alla carica di Rettore, ha convinto il Decano a concedergli la parola.

Un’eccezione che non si è ripetuta nei vari incontri che i candidati hanno fatto nei Dipartimenti. Nessuno dei candidati si è preoccupato di rendere pubbliche queste riunioni in modo da coinvolgere anche tutti gli studenti nella discussione che interessa il presente e il futuro del proprio Dipartimento. Come andiamo dicendo da qualche tempo, questo è il livello di discussione pubblica in questo Ateneo. Perché non pubblicare sul sito dell’Università le date di questi incontri, come fatto in altre occasioni? Forse perché chi studia e vive in questo Ateneo non ha diritto di voto?

Infatti, chi ha redatto questo regolamento elettorale, ha stampato a chiare lettere che solo il corpo accademico può contare qualcosa. Gli studenti ed il personale tecnico scientifico hanno un peso misurato a quella di professori e ricercatori. Quindi? Il voto di un membro del personale tecnico amministrativo vale quanto un decimo di quello di un professore, mentre quello di uno studente vale un ventesimo. Immaginate poi che garanzia per la libertà del voto o contro il voto di scambio avere un’urna a parte in cui è espresso chiaramente come si è distribuito il voto della tua categoria. Che bella espressione di democrazia! Non solo, gli studenti che hanno diritto al voto sono esclusivamente quelli eletti nei consigli di corso di studio e nei consigli di dipartimento, cioè 77 persone. 77 votanti su circa 32.000 studenti, per di più “pesati”. I rappresentanti degli studenti (peraltro appena eletti) non possono in alcun modo essere usati a pretesto per soffocare la responsabilità di chi amministra questo Ateneo a coinvolgere ogni singolo studente. Molti hanno detto che lo studente deve essere al centro dell’UniCal, ma nessuno si è battuto per coinvolgerli nella scelta del Rettore. L’elezione risponde ad un preciso principio politico: la partecipazione agli organi di amministrazione della tua comunità. Noi siamo tra quelli che credono che la democrazia rappresentativa sia un sistema molto più che perfettibile, ma è del tutto mancata, come già abbiamo avuto modo di dire, un confronto anche su questo tema. Si può essere d’accordo o meno, comunque, sull’efficacia di un sistema basato esclusivamente sul voto, ma ciò non toglie che anche questo principio sia stato, con queste elezioni, completamente stravolto, affidando solo ad una parte il governo di questo Ateneo.

Laboratorio Politico P2 Occupata

 

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I nostri quesiti ai candidati a rettore

21/06/2013 

L’Università della Calabria sta affrontando grandi cambiamenti. Uno di questi è l’elezione del Rettore dopo il lungo e controverso mandato di Latorre (su cui già abbiamo avuto modo di esprimerci). Per molte decisioni e molte trasformazioni sono stati pressoché assenti sia una corretta informazione, sia un percorso di reale confronto pubblico e di coinvolgimento di tutte le componenti universitarie, soprattutto quelle non docenti.

Come studenti del Laboratorio Politico P2*occupata, crediamo sia importante non essere “utenti” di questa università e perciò abbiamo stilato (anche noi!) una serie di quesiti per i candidati su tematiche che crediamo importanti per questo Ateneo pubblico. E’ importante che la discussione non rimanga epistolare o “virtuale”. Con ciò vogliamo stimolare, anche i futuri Rettori, affinché ci si impegni a rianimare il confronto pubblico e la partecipazione all’UniCal. Prosegui la lettura »

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6 giugno: LA CALABRIA NON E’ UNA PATTUMIERA!

Giornata di confronto tra comitati, associazioni, movimenti in difesa del territorio

DIFENDIAMO IL TERRITORIO!

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Ecco l’evento facebook

Per aderire e per maggiori informazioni, scrivete a:
info@difendiamolacalabria.org Prosegui la lettura »

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L’UniCal sotto elezioni

 

RENDE, 23/05/2013_Comunicato Stampa

Non possiamo esimerci da fare alcune riflessioni di fronte a queste elezioni dei rappresentanti degli studenti nei Corsi di laurea e nei vari Dipartimenti all’Unical. Infatti, i rappresentanti studenteschi nelle vecchie facoltà sono ormai decaduti da quasi un anno ma, nonostante ciò, si sono discusse e quasi approvate diverse importanti modifiche riguardanti l’ordinamento della didattica e non solo.

Ad esempio, i regolamenti dei vari dipartimenti da poco insediati sono stati stilati senza che vi fosse nemmeno il solito manipolo di rappresentanza studentesca fantasma. Rappresentanza di parata se si considera che il numero degli studenti nei consigli è calcolato in base a quello dei professori presenti nel dipartimento e non in base al numero di studenti iscritti. Quindi Il paradosso: i rappresentanti degli studenti nei dipartimenti saranno in verità rappresentativi della classe docente!

In questa fase, dettata dalla ristrutturazione dell’università perpetrata dal trittico Tremonti-Gelmini-Monti, si è pensato di prorogare il mandato al rettore, guardandosi bene dal rendere partecipi o quantomeno informare gli studenti che dovrebbero essere il perno di questa università pubblica. Quando ormai i giochi si sono chiusi, dall’alto è stato deciso che è arrivato il momento di “coinvolgere” gli studenti. Ci chiediamo ora quanto siano legali le modifiche e i regolamenti stilati sino ad oggi da organi monchi di una componente. Ci sembra ovvio, nonché democratico, che l’organizzazione della didattica e di tutto l’ateneo debba partire dal basso coinvolgendo gli studenti, quei soggetti per la quale le università nascono.

C’è inoltre da riflettere anche sul vincolo che queste nuove elezioni impongono ai fuoricorso, è infatti vietato agli studenti fuoricorso da più di un anno di essere eletti. Non vengono considerati in grado di decidere sul futuro della propria università. Stando alle statistiche dell’Anagrafe Nazionale Studenti del Ministero dell’Istruzione il numero dei fuoricorso nella nostra università si attesta oltre il cinquanta per cento.

Quasi la meta dei “contribuenti” di questo ente pubblico vengono esclusi dagli organi di governo dell’ateneo. Gli studenti fuoricorso avrebbero inoltre grandi necessità di vedere riconosciuto il loro particolare status, con l’istituzionalizzazione per tutto l’ateneo di quelle sessioni oggi chiamate straordinarie e che di fatto consentirebbero una migliore organizzazione del loro percorso di studi.

Non solo. Sono affidate alle voci di corridoio le notizie su quanti e quali saranno i corsi che cadranno all’apertura del prossimo anno accademico sotto i colpi dell’ultimo decreto ministeriale per l’accreditamento e la valutazione degli atenei (DM47). Eppure basterebbe utilizzare lo stesso strumento in positivo, valutando con questo le risorse necessarie a mantenere e migliorare la didattica erogata dal nostro ateneo. Bisogna opporsi al taglio del prossimo manifesto degli studi, ampliarlo e stilare così un piano di rifinanziamento da porre con forza dentro e fuori i palazzi della regione e del governo centrale. Quando si è fatto, in passato, i risultati si sono ottenuti.

Questo è il livello di partecipazione studentesca con cui ci dobbiamo confrontare. Le decisioni vengono prese o dall’alto, senza gli studenti, o azzerandone di fatto il contributo. Chi ha paura del confronto? Nel frattempo la gestione dell’ateneo è dilaniata da diverse compagini che sembrano essere in campagna elettorale continua. L’abbiamo detto molte volte: prima che la crisi dell’istruzione pubblica diventi definitivamente una catastrofe, c’è bisogno di una presa di responsabilità. Solo processi partecipati da tutta la popolazione universitaria potranno mettere in moto il cambiamento necessario. Non saranno i micidiali tagli e l’overdose di impresa somministrata negli ultimi cinque anni alle università italiane a ridurre lo smantellamento di didattica e servizi e la disoccupazione rampante. Noi come studenti non potremo permettere che ciò accada e quindi ci batteremo con ogni mezzo per impedire la distruzione della nostra istruzione pubblica.

 

Laboratorio Politico P2 Occupata

Cubo 40 C, Università della Calabria, Rende (CS)

info: p2okkupata@inventati.org 

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21 maggio: COME CAMBIA LA TUA UNIVERSITA’?

CiollaTosta

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22maggio: Assemblea di lancio della Campagna di Legge di Iniziativa Popolare “Rifiuti Zero”

Unical

Ecco l’evento facebook

BASTA INQUINAMENTO! IMPEGNIAMOCI IN PRIMA PERSONA!

Costruiamo insieme la campagna Rifiuti Zero

Assemblea aperta a tutti gli studenti universitari interessati alla

Campagna di Legge di Iniziativa Popolare Rifiuti Zero.

Al fine di organizzare banchetti per la raccolta firme e l’iniziativa di presentazione all’Università della Calabria.

Per iscriverti alla mailing-list regionale, scrivi a

p2okkupata@inventati.org

Scarica qui la proposta di legge di iniziativa popolare

http://www.leggerifiutizero.it/testo-della-legge

Per maggiori informazioni: http://www.leggerifiutizero.it/

 

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10 Maggio: Fuoriondaradio 2013, odissea nella rete

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Ecco l’Evento Facebook

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Fuoriondaradio è una web-radio completamente autogestita, nata nel 2009 all’interno dell’aula p2*OCCUPATA dell’Università della Calabria. Lotte ed ai bisogni degli studenti si sono sviluppati in uno spazio aperto e indipendente. La sua programmazione, infatti, è completamente libera, ognuno può dare libero sfogo alle sue passioni ed alle sue attitudini, sperimentando insieme nuovi format e nuovi modi comunicativi. La crescita ed il collettivo miglioramento sono affidati ai momenti assembleari che cercano di seguire le esigenze tecniche e non.Una web-radio piccola ma libera, che da tre si propone di essere indipendente dal monopolio dell’informazione e della comunicazione radiotelevisiva, spesso complici delle storture in cui viviamo. In questo nostro percorso spesso ci affianchiamo a quello di altre radio indipendenti e progetti di informazione dal basso, con i quali siamo sempre felici di collaborare.Questi sono alcuni dei motivi che ci portano a “festeggiarci” e pertanto abbiamo deciso di mettere su una iniziativa cogliendo l’occasione della chiusura della nostra terza stagione per fare insieme un bilancio e un confronto aperto.
Sarà anche un momento in cui stare insieme mangiando un boccone in compagnia della migliore scelta musicale di FuoriOndaRadio. Non mancate!Per festeggiare la chiusura della terza stagione con la migliore scelta musicale di fuoriondaradio, per fare insieme un bilancio e i dovuti aggiornamenti ci vedremo GIOVEDÌ 10 Maggio IN AULA P2OCCUPATA – CUBO 40C, UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA – A PARTIRE DALLE 19:00!

#Programma della serata, Start Ore 19:00#

*FuoriOndaRadio, Mix di trasmissioni + Aperitivo&Cena Sociale

*A seguire: LOU Pino with Mad Monkey – Music Selection

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Palestina oggi.

La storia di un popolo oppresso.

La sua quotidianità. Le sue speranze.

Palestina Oggi - Renew3

 

Ecco l’evento facebook della giornata

In occasione dell’anniversario della morte di Vittorio Arrigoni, parliamo della questione palestinese. Prosegui la lettura »

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Unical 2013: sulle sessioni d’esame decidiamo noi!

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UNICAL 2013: che fine fa l’UniCal?

Dal sito:  unical2013.altervista.org

 

UNICAL 2013: che fine fa l’UniCal?

Se ci impongono il mercato, il minimo è diventare un acquirente giudizioso.

Ci hanno insegnato che non si compra mai a scatola chiusa.

Tra un corso, un esame e un pit-stop nelle segreterie, la laurea ci viene presentata come una ”Guerra lampo” : un trampolino facile e veloce verso il futuro.

A vederlo dall’interno, però, questo “strumento del sapere pubblico” sembra non aderire alle aspettative proposte: aule scomode, corsi confusi, orari sballati, sessioni d’esame ingarbugliate, segreterie fatiscenti e molto altro ancora sembra costruito ad arte per “movimentare” la nostra carriera accademica. Molti studenti fanno fatica a ritagliarsi il tempo per conoscere i colleghi, confrontarsi, apprendere e imparare insieme ad apprendere. Soprattutto se nel frattempo, tra un rincaro e un bollettino, pezzi interi della tua università cambiano o spariscono del tutto.

Grandi cambiamenti in questi ultimi anni. E siccome non ci piace dare la colpa ai poveri Maya, non possiamo sopportare il silenzio che copre la situazione degli Atenei. Per questo abbiamo pensato ad un sito che sia di riferimento e che possa raccogliere le iniziative, le notizie e i commenti che vengano dal mondo dell’Università della Calabria.

Uno spazio comune di incontro e discussione perché ciò che succede all’Università della Calabria non passi sotto silenzio, per non abituarci alle storture di ogni giorno. Non uno spazio neutro, però, perché crediamo di questo sfacelo qualcuno ha la responsabilità. Crediamo che chi ha “riformato” e amministrato l’università lo ha fatto senza avere un piano per il futuro dell’istruzione pubblica e dei giovani studenti.

Noi vogliamo capovolgere questo ragionamento e crediamo che l’università vada riformata “dal basso” cioé mettendo al centro i bisogni e i diritti degli studenti e della conoscenza. E’ metodo più efficace, oltre che l’unico davvero giusto, per far far funzionare l’università pubblica in crisi. Partecipare non vuol dire soltanto decidere delle cose che ci riguardano da vicino, ma anche essere responsabili di ciò che ci sta intorno. Crediamo, dopo tante riforme “dall’alto” sia il momento che a riformare l’università siano gli studenti. Non possiamo più essere gli oggetti, i prodotti, di questo Ateneo, vogliamo finalmente esserne soggetti protagonisti.

Non solo uno spazio comune. Mettiamo in campo anche un questionario che possa provocare e stimolare gli studenti a parlare dell’argomento che li riguarda di più: la loro formazione. Se funziona o meno e perché.

Un primo passo. Poi, raccolti tutti i questionari, gli stimoli le discussioni Perché non convogliare le nostre opinioni? Possiamo ancora permettere che si  amministri l’università senza ascoltare la voce degli studenti?

Il futuro di uno studente calabrese è – oggi più che mai – accerchiato da ostacoli e interrogativi. Anche solo cercare di rimanere in corso con gli esami diventa una battaglia insormontabile. Ma a che pro? I quesiti da porsi sembrano infiniti.

Qual è la qualità della didattica che ci offrono? Quanto la stiamo effettivamente pagando?

Chi gestisce e come i servizi dedicati a  noi studenti? Che possibilità abbiamo davvero di valutarli?

Tutto ciò ci consentirà di avvicinarsi almeno un poco al futuro che vogliamo costruirci?

Quanto gli studenti sono stati messi a conoscenza dei grandi cambiamenti messi in campo in questi anni? E quanto ha contato la loro voce in questo periodo? Perché dobbiamo essere solo delle matricole, dei bancomat?

Cero non sarà con lo studio isolato e con l’indifferenza e che riusciremo a migliorare la nostra condizione. Anzi, magari è proprio cercando di affrontare insieme la nostra situazione che riusciremo a trovare una strada per la soluzione… E  il coraggio necessario a percorrerla!

 

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