Articoli con tag antifà

Csoa Cartella: il nostro “modello Reggio”

(15maggio)

Le fiamme non possono bruciare dieci anni di coraggio e lotta. Nella nostra regione, in cui l’omertà e la sottomisione sono il pane quotidiano, un laboratorio sociale dove si prende forza insieme per alzare la testa è molto scomodo.

Chi vuole conservare il proprio potere non può tollerare palestre di libertà e condivisione. Eppure, con l’aggravarsi dei morsi della crisi, sono proprio questi i luoghi che ci permettono di capire chi questa crisi l’ha provocata e come fare per uscirne. Creare dal disagio un percorso comune.

Per questo ci toccano da vicino le intimidazioni e l’incendio che ieri notte ha colpito il C.S.O.A. Cartella. Perché ci sentiamo parte di un percorso in cui ci uniscono le nostre idee. Ed è appunto per questo che siamo certi che, nonostante questo duro colpo, continueremo insieme a lottare per la nostra terra.

Non potete fermare il vento,

potete solo fargli perdere tempo”

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16 maggio: Così è Stato

 

Se lo Stato si regge sugli equilibri oscuri dei “poteri forti” allora chi resiste a questi interessi diventa un “pericolo”. E qui il concetto di giustizia e “legalità” si fa labile. Le forze dell’ordine, che si presuppone detengano il monopolio della violenza, si fanno spesso pochi scrupoli a mettere in campo una violenza senza paragoni.

Per il benessere di CHI? Per difendere CHE COSA?

Così è Stato.

Ne parliamo con:

Claudio Dionesalvi

Giuseppe Tiano

Antonino Campennì

Giuseppe Parise

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INIZIO ORE 17.30

PROIEZIONE BLACK BLOCK

DIBATTITO

CENA SOCIALE

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CONTRO QUALSIASI FASCISMO VECCHIO E NUOVO

Oggi la Cosenza “perbenista, democratica, borghese e illuminata”, ospiterà Francesco Storace fondatore ed esponente di spicco del partito “la Destra”, una formazione politica dai tratti fortemente xenofobi e razzisti, che con orgoglio rivendica una continuità storico-politica con l’eredità più reazionaria del MSI e non nasconde aperte simpatie nei riguardi delle esperienze terzoposizioniste, e di casa pound.
Non malediremo mai il fascismo. E’ stata questa una delle parole d’ordine che ha sancito la rottura con l’allora alleanza nazionale e caratterizzò l’inizio della nuova avventura politica dei destroidi italici.

Idee e pratiche dai tratti fortemente intolleranti e reazionari, trovano possibilità di espressione e manifestazione in una molteplicità di organizzazioni che dalla lega nord a fiamma tricolore passando per forza nuova rappresentano dei veri e propri cavalli di troia attraverso i quali riabilitare personaggi che nella storia stragista italiana hanno avuto un ruolo di attore protagonista, e riciclare programmi e manifesti inneggianti espressamente la violenza, il razzismo, e l’odio contro il diverso.

Questo processo di imbarbarimento viene fortemente agevolato dal progressivo impoverimento culturale che l’Italia sta vivendo anche a causa dell’attacco perpetrato trasversalmente a destra e sinistra da oltre 20 anni nei confronti della formazione pubblica, libera e di massa e da costanti operazioni di revisionismo politico e falsificazione storica che tendono a negare il grande portato politico della resistenza partigiana e di che cosa questa abbia rappresentato per l’emancipazione sociale di milioni di persone oppresse sotto la dittatura nazi-fascista.

Tali ideologie trovano terreno fertile e riescono a proliferare solo in contesti nei quali la società diventa una accozzaglia di individui in concorrenza, la diversità non rappresenta una occasione di crescita, in cui il confronto si trasforma in scontro, in cui l’altro diventa un pericolo da eliminare.
Soluzioni semplici come “fora da i ball” a problemi complessi come quello dei flussi migratori trovano ampi consensi in un paese che ha perso da tempo la capacità e la voglia di entrare nel merito delle questioni.

Ed è cosi che di fronte all’ acutizzarsi della crisi del modello di civiltà occidentale si risponde con la guerra per la colonizzazione di nuovi mercati; alla fuga di migliaia di disperati dalle proprie terre si fa fronte con respingimenti coatti e la reclusione nelle carceri a cielo aperto prontamente istituite dal “governo umanitario italiano”; alle istanze di riscatto sociale di lavoratori studenti precari si risponde con i restringimenti di spazi di democrazia, con l’imbarbarimento delle condizioni di lavoro, con l’eliminazione di qualsiasi forma di stato sociale.

In una città come Cosenza, sempre attenta ed attiva alle questioni relative all’immigrazione, e più in generale a qualsiasi forma di incontro fra civiltà, storie e culture, ideologie tendenti all’emarginazione e all’esclusione non troveranno mai terreno fertile.

Storace così come Tilgher troveranno sempre un’opposizione tale da impedire qualsiasi forma di radicamento nelle strade e nei quartieri della nostra città, di idee e pratiche fasciste puntualmente difese dagli apparati repressivi di uno Stato che nega spazi di agibilità politica a quanti si oppongono a tale stato di cose.

Contro ogni fascismo vecchio e nuovo.
Contro qualsiasi forma di razzismo ed intolleranza.
Per una società dove il libero sviluppo di ciascuno
sia la condizione per il libero sviluppo di tutti.

AZIONE ANTIFASCISTA Cosenza

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