Articoli con tag cosenza

6 giugno: MUSICA per l’AMBIENTE vol.2

Ecco l’evento Facebook

Verso la manifestazione regionale del 16 giugno a Cariati:

Meno discariche, più ospedali, più lavoro.

La nostra via d’uscita dalla crisi è il nostro territorio!

www.difendiamolacalabria.org Prosegui la lettura »

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16 maggio: Così è Stato

 

Se lo Stato si regge sugli equilibri oscuri dei “poteri forti” allora chi resiste a questi interessi diventa un “pericolo”. E qui il concetto di giustizia e “legalità” si fa labile. Le forze dell’ordine, che si presuppone detengano il monopolio della violenza, si fanno spesso pochi scrupoli a mettere in campo una violenza senza paragoni.

Per il benessere di CHI? Per difendere CHE COSA?

Così è Stato.

Ne parliamo con:

Claudio Dionesalvi

Giuseppe Tiano

Antonino Campennì

Giuseppe Parise

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INIZIO ORE 17.30

PROIEZIONE BLACK BLOCK

DIBATTITO

CENA SOCIALE

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Primo maggio!

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Gli studenti nel Primo Maggio

Cosenza, P.za Kennedy – ore 17.30

 

Sono oramai più di vent’anni che l’istruzione pubblica viene presa di mira da “riforme” sempre più pesanti. Sia dal centro-destra che dal centro-sinistra si vuole liberare le casse dello Stato dalla responsabilità della formazione delle nuove generazioni e dello sviluppo delle coscienze. Tutto questo per poi regalare finanziamenti e agevolazioni a grandi aziende che magari scappano col bottino licenziando e delocalizzando. A noi restano i tagli ai fondi per le scuola e le università, ma non a tutte, solo a quelle pubbliche, con il beneplacito di Rettori e baroni. Il che comporta un progressivo aumento delle tasse universitarie, a fronte di un calo di materiali e disponibilità per il diritto allo studio. Prosegui la lettura »

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Il movimento non si arresta!

(26 gennaio)

Tutte le grandi scelte (legislative, economiche, ambientali) a cui stiamo assistendo si basano sull’imposizione di una piccola minoranza di amministratori o speculatori sul resto della popolazione. E’ stato così per le riforme all’istruzione della Gelmini (e non solo), per la riforma del mondo del lavoro operata da Marchionne, per la pianificazione in tema di ambiente e servizi (Tav, ponte sullo stretto, ecc..).

Loro la chiamano “crisi”, ma non è altro che un modo per sacrificare i diritti e le garanzie dei cittadini sull’altare del profitto. Pensioni, salari, contratti dei lavoratori sono sotto un attacco senza tregua; e con loro, attraverso i soliti squallidi ricatti, il diritto allo studio, alla salute, il diritto ad un futuro migliore. Prosegui la lettura »

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[BandArmata] 1° dicembre in compagnia

 

Se non vi piace la convenzione delle radio convenzionali.

Se siete rimesti fedeli alla vostra cassetta da un lato Litfiba dall’altro Cccp.

Se invece siete capaci di apprezzare la musica contemporanea.

Se avete qualcosa da dire, ma prefereite prima ascoltare.

Se al vi siete trovati per caso a sentire questa canzone.

 

Allora sappaite che giovedì è 1° dicembre e alle 18.oo ci sarà un’altra

conflittuale, peripatetica, paradossale puntata di BandArmata.

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7ottobre: Le nostre vite prima dei loro profitti!

7ottobre 9.30, P.ZA ZUMBINI

Il Laboratorio Politico P2 Occupata aderisce all’appello lanciato dai movimenti cittadini per un corteo da tenere a Cosenza il 7 Ottobre.

Sono anni che i governi italiani ed europei, di qualsiasi colore, propongono lo scellerato modello liberista che ha implicato tagli all’Università, alla ricerca, all’intero stato sociale, assoggettando ogni aspetto della società al mercato. Oggi quel modello, dagli Stati Uniti all’Europa, come ampiamente previsto, sta crollando sulle proprie contraddizioni e si rivela palesemente inadeguato, barbarico, insostenibile. Un modello che contrappone i profitti di pochi ai diritti di molti. Eppure la casta economico-politica del paese non intende fare un passo indietro: individua un nuovo specchietto per le allodole, il debito pubblico, con cui favorire nuove speculazioni ed attaccare i diritti, dalla contrattazione collettiva alla sanità, dalla martoriata istruzione pubblica alla tutela dei territori.

Il modello che i movimenti studenteschi di tutto il paese propongono da anni è profondamente diverso. Partendo dal rifiuto del processo di Bologna e delle Università Fabbrica, è nostra intenzione fermare questo processo scellerato e dare inizio alla creazione di un nuovo stato sociale, abbandonando il fallimentare modello mercato-centrico. Un conflitto inevitabile: per la casta economica i nostri diritti sono terreno di conquista; per noi i loro profitti sono terreno di conquista.

Con questo spirito ci ritroveremo in piazza a Cosenza il 7 Ottobre, insieme a tanti altri cittadini della provincia, e poi a Roma il 15 Ottobre, con una chiara parola d’ordine. Dobbiamo Fermarli.

Laboratorio Politico P2 Occupata

Cubo 40 C, Università della Calabria, Rende (CS)

info: p2occupata@inventati.org

 

APPELLO

Appello a tutte le forze sociali, a studenti, lavoratori, precari, disoccupati, sottopagati, sfruttati, per la costruzione di una giornata di mobilitazione locale contro le politiche antisociali del governo e dell’unione europea.

La crisi economica in atto ha fatto emergere in tutta la sua brutalità il volto imperialista dell’Unione Europea e la subalternità dei governi nazionali agli interessi dei grandi oligarchi delle banche e delle lobby economico-finanziarie. L’aggressione militare sulla Libia è solo l’esempio a noi più vicino della natura guerrafondaia del blocco europeo.

Esautorati della propria sovranità, i governi dei vari paesi sono stati costretti ad intervenire attraverso ripetute manovre finanziarie per rientrare nei parametri del patto di stabilità europeo. Le decisioni economiche dei vari stati non maturano neanche più nei vari parlamenti nazionali ma nel chiuso delle stanze del ristretto consiglio di amministrazione economico/finanziario dell’Ecofin.

Le favole propinateci da Berlusconi e soci sulla tenuta del sistema Italia non reggono più.

Le manovre estive, che portano in calce la firma della BCE, sono la dimostrazione più evidente di come anche in Italia, dopo Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna si respiri aria di default. Dopo miliardi di euro sperperati per coprire le banche dall’ipotesi di fallimento, la nuova priorità del governo è rientrare dal debito. Ed è così che si vara una finanziaria dietro l’altra nell’obiettivo di far rientrare il disavanzo di oltre 600 miliardi di euro facendo ricadere i costi di tali manovre sulle classi sociali più deboli.

Non che ci fossero dubbi sulla natura padronale del governo Berlusconi/Tremonti, ma gridare allo scandalo nel momento in cui si paventa l’ipotesi di tassare una tantum i redditi superiori ai 150 mila euro, è l’evidenza più concreta del grado di subordinazione di tutte le forze parlamentari e dei sindacati concertativi agli interessi di confindustria. Prosegui la lettura »

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Per la terza volta l’Ateneo in mano alla polizia

RENDE, 5 Agosto 2011 _ Comunicato Stampa

Per la terza volta l’Ateneo in mano alla polizia

L’idea di posti occupati che finiscono per diventare locali e sale concerti non ci ha mai esaltato.

Questo non giustifica, però, l’inaccettabile presenza, ancora una volta, di forze dell’ordine in tenuta antisommossa nel campus, per la terza volta dopo la visita del presidente Napolitano e dopo la ridicola messa in scena a Gennaio di quest’anno, di fronte all’Aula Magna.

Si tratta della volontà evidente dell’unico occupante dell’Unical con cui non solidarizziamo: il Rettore Latorre. Egli infatti occupa la poltrona più alta dell’Ateneo da 12 anni grazie ad una fitta rete di “relazioni” e modifiche dello statuto ad personam, avvinghiato al proprio potere e probabilmente in attesa di collocazione politica. È esemplificativo dell’alto profilo di questa amministrazione l’aver dovuto pianificare un’azione paramilitare di smantellamento di una struttura nel deserto di Agosto: quanta autorevolezza!

La burocrazia del Rettore, che si snoda fino alle fittizie associazioni studentesche, occupa spazi sterminati, ha sempre una corsia preferenziale per aggirare le regole dell’Ateneo ed ottiene di continuo finanziamenti per progetti che non hanno nessuna rilevanza didattica, sociale, culturale: basta andare a controllare i bilanci dell’Ateneo per averne conferma.

Ora basta. Non è più accettabile la presenza delle forze dell’ordine all’interno del campus per i giochi di potere o addirittura di propaganda del Rettore, come accaduto a Gennaio. Come Laboratorio Politico sfidiamo Latorre. Pianifichi lo sgombero dello spazio che occupiamo dal 2008, ma abbia il coraggio di farlo ad Ottobre e di venire a spiegarcelo di persona: non troverà un concerto. Troverà centinaia di studenti, a tutte le ore, che svolgono le attività culturali, di recupero didattico e di socialità per cui il CDA paga fior di quattrini a quegli stessi soggetti che poi, negli organi decisionali, votano sempre e comunque secondo indicazione del rettore: si vedano i resoconti della famigerata Commissione Statuto.

Ci appelliamo a tutte le forze democratiche dell’Ateneo e della Città, affinché si uniscano alla nostra denuncia: il Campus non deve ricevere mai più visite di armigeri in corazza e manganello, il Rettore e la sua Amministrazione non possono gestire il Campus come se fosse il proprio giardino personale.

Laboratorio Politico P2 Occupata

 

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CONTRO QUALSIASI FASCISMO VECCHIO E NUOVO

Oggi la Cosenza “perbenista, democratica, borghese e illuminata”, ospiterà Francesco Storace fondatore ed esponente di spicco del partito “la Destra”, una formazione politica dai tratti fortemente xenofobi e razzisti, che con orgoglio rivendica una continuità storico-politica con l’eredità più reazionaria del MSI e non nasconde aperte simpatie nei riguardi delle esperienze terzoposizioniste, e di casa pound.
Non malediremo mai il fascismo. E’ stata questa una delle parole d’ordine che ha sancito la rottura con l’allora alleanza nazionale e caratterizzò l’inizio della nuova avventura politica dei destroidi italici.

Idee e pratiche dai tratti fortemente intolleranti e reazionari, trovano possibilità di espressione e manifestazione in una molteplicità di organizzazioni che dalla lega nord a fiamma tricolore passando per forza nuova rappresentano dei veri e propri cavalli di troia attraverso i quali riabilitare personaggi che nella storia stragista italiana hanno avuto un ruolo di attore protagonista, e riciclare programmi e manifesti inneggianti espressamente la violenza, il razzismo, e l’odio contro il diverso.

Questo processo di imbarbarimento viene fortemente agevolato dal progressivo impoverimento culturale che l’Italia sta vivendo anche a causa dell’attacco perpetrato trasversalmente a destra e sinistra da oltre 20 anni nei confronti della formazione pubblica, libera e di massa e da costanti operazioni di revisionismo politico e falsificazione storica che tendono a negare il grande portato politico della resistenza partigiana e di che cosa questa abbia rappresentato per l’emancipazione sociale di milioni di persone oppresse sotto la dittatura nazi-fascista.

Tali ideologie trovano terreno fertile e riescono a proliferare solo in contesti nei quali la società diventa una accozzaglia di individui in concorrenza, la diversità non rappresenta una occasione di crescita, in cui il confronto si trasforma in scontro, in cui l’altro diventa un pericolo da eliminare.
Soluzioni semplici come “fora da i ball” a problemi complessi come quello dei flussi migratori trovano ampi consensi in un paese che ha perso da tempo la capacità e la voglia di entrare nel merito delle questioni.

Ed è cosi che di fronte all’ acutizzarsi della crisi del modello di civiltà occidentale si risponde con la guerra per la colonizzazione di nuovi mercati; alla fuga di migliaia di disperati dalle proprie terre si fa fronte con respingimenti coatti e la reclusione nelle carceri a cielo aperto prontamente istituite dal “governo umanitario italiano”; alle istanze di riscatto sociale di lavoratori studenti precari si risponde con i restringimenti di spazi di democrazia, con l’imbarbarimento delle condizioni di lavoro, con l’eliminazione di qualsiasi forma di stato sociale.

In una città come Cosenza, sempre attenta ed attiva alle questioni relative all’immigrazione, e più in generale a qualsiasi forma di incontro fra civiltà, storie e culture, ideologie tendenti all’emarginazione e all’esclusione non troveranno mai terreno fertile.

Storace così come Tilgher troveranno sempre un’opposizione tale da impedire qualsiasi forma di radicamento nelle strade e nei quartieri della nostra città, di idee e pratiche fasciste puntualmente difese dagli apparati repressivi di uno Stato che nega spazi di agibilità politica a quanti si oppongono a tale stato di cose.

Contro ogni fascismo vecchio e nuovo.
Contro qualsiasi forma di razzismo ed intolleranza.
Per una società dove il libero sviluppo di ciascuno
sia la condizione per il libero sviluppo di tutti.

AZIONE ANTIFASCISTA Cosenza

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