Articoli con tag Cacciare il governo

Primo maggio!

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Gli studenti nel Primo Maggio

Cosenza, P.za Kennedy – ore 17.30

 

Sono oramai più di vent’anni che l’istruzione pubblica viene presa di mira da “riforme” sempre più pesanti. Sia dal centro-destra che dal centro-sinistra si vuole liberare le casse dello Stato dalla responsabilità della formazione delle nuove generazioni e dello sviluppo delle coscienze. Tutto questo per poi regalare finanziamenti e agevolazioni a grandi aziende che magari scappano col bottino licenziando e delocalizzando. A noi restano i tagli ai fondi per le scuola e le università, ma non a tutte, solo a quelle pubbliche, con il beneplacito di Rettori e baroni. Il che comporta un progressivo aumento delle tasse universitarie, a fronte di un calo di materiali e disponibilità per il diritto allo studio. Prosegui la lettura »

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Il movimento non si arresta!

(26 gennaio)

Tutte le grandi scelte (legislative, economiche, ambientali) a cui stiamo assistendo si basano sull’imposizione di una piccola minoranza di amministratori o speculatori sul resto della popolazione. E’ stato così per le riforme all’istruzione della Gelmini (e non solo), per la riforma del mondo del lavoro operata da Marchionne, per la pianificazione in tema di ambiente e servizi (Tav, ponte sullo stretto, ecc..).

Loro la chiamano “crisi”, ma non è altro che un modo per sacrificare i diritti e le garanzie dei cittadini sull’altare del profitto. Pensioni, salari, contratti dei lavoratori sono sotto un attacco senza tregua; e con loro, attraverso i soliti squallidi ricatti, il diritto allo studio, alla salute, il diritto ad un futuro migliore. Prosegui la lettura »

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1 Febbraio: Musica per l’Ambiente


Anche tu suoni o canti?

Noi mettiamo il palco, tu il suono!

Mercoledì 1 febbraio ore 21.00, in aula P2OCCUPATA,

cubo 40C dell’Università della Calabria.

“Non è importante saper suonare,

importante è (far) sentire ciò che si suona.” Prosegui la lettura »

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Allora come adesso non c’era niente da festeggiare

(16 gennaio)

Fervono i preparativi per la grande festa dei quarant’anni dell’Università della Calabria. Tutto è pronto e il nuovo auditorium è tirato a lucido per l’occasione. Anche noi studenti vorremmo poter festeggiare il quarantesimo anniversario della nostra Università. Vorremmo poter essere i testimoni della realizzazione del sogno per cui è stato creato il campus: il luogo del sapere per tutti, strumento di emancipazione in una terra martoriata. Vorremmo che, grazie alla conoscenza, la nostra terra si fosse realmente liberata dalle catene dello sfruttamento e della precarietà, che, da sempre, si traducono in emigrazione e diaspora, fatale emorragia di idee prima che di affetti.

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L’università verso il 12novembre

La Rete In Difesa Del Territorio “Franco Nisticò”, come rete calabrese di comitati, collettivi e organizzazioni sensibili alle tematiche ambientali ha avviato una campagna di sensibilizzazione e di lotta che può concretamente portare entro la fine dell’anno alla fine del commissariamento all’emergenza rifiuti in Calabria, un escamotage con cui le nostre care alte sfere amministrative sono riuscite a sotterrare l’impossibile ovunque per 14 anni.

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7ottobre: Le nostre vite prima dei loro profitti!

7ottobre 9.30, P.ZA ZUMBINI

Il Laboratorio Politico P2 Occupata aderisce all’appello lanciato dai movimenti cittadini per un corteo da tenere a Cosenza il 7 Ottobre.

Sono anni che i governi italiani ed europei, di qualsiasi colore, propongono lo scellerato modello liberista che ha implicato tagli all’Università, alla ricerca, all’intero stato sociale, assoggettando ogni aspetto della società al mercato. Oggi quel modello, dagli Stati Uniti all’Europa, come ampiamente previsto, sta crollando sulle proprie contraddizioni e si rivela palesemente inadeguato, barbarico, insostenibile. Un modello che contrappone i profitti di pochi ai diritti di molti. Eppure la casta economico-politica del paese non intende fare un passo indietro: individua un nuovo specchietto per le allodole, il debito pubblico, con cui favorire nuove speculazioni ed attaccare i diritti, dalla contrattazione collettiva alla sanità, dalla martoriata istruzione pubblica alla tutela dei territori.

Il modello che i movimenti studenteschi di tutto il paese propongono da anni è profondamente diverso. Partendo dal rifiuto del processo di Bologna e delle Università Fabbrica, è nostra intenzione fermare questo processo scellerato e dare inizio alla creazione di un nuovo stato sociale, abbandonando il fallimentare modello mercato-centrico. Un conflitto inevitabile: per la casta economica i nostri diritti sono terreno di conquista; per noi i loro profitti sono terreno di conquista.

Con questo spirito ci ritroveremo in piazza a Cosenza il 7 Ottobre, insieme a tanti altri cittadini della provincia, e poi a Roma il 15 Ottobre, con una chiara parola d’ordine. Dobbiamo Fermarli.

Laboratorio Politico P2 Occupata

Cubo 40 C, Università della Calabria, Rende (CS)

info: p2occupata@inventati.org

 

APPELLO

Appello a tutte le forze sociali, a studenti, lavoratori, precari, disoccupati, sottopagati, sfruttati, per la costruzione di una giornata di mobilitazione locale contro le politiche antisociali del governo e dell’unione europea.

La crisi economica in atto ha fatto emergere in tutta la sua brutalità il volto imperialista dell’Unione Europea e la subalternità dei governi nazionali agli interessi dei grandi oligarchi delle banche e delle lobby economico-finanziarie. L’aggressione militare sulla Libia è solo l’esempio a noi più vicino della natura guerrafondaia del blocco europeo.

Esautorati della propria sovranità, i governi dei vari paesi sono stati costretti ad intervenire attraverso ripetute manovre finanziarie per rientrare nei parametri del patto di stabilità europeo. Le decisioni economiche dei vari stati non maturano neanche più nei vari parlamenti nazionali ma nel chiuso delle stanze del ristretto consiglio di amministrazione economico/finanziario dell’Ecofin.

Le favole propinateci da Berlusconi e soci sulla tenuta del sistema Italia non reggono più.

Le manovre estive, che portano in calce la firma della BCE, sono la dimostrazione più evidente di come anche in Italia, dopo Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna si respiri aria di default. Dopo miliardi di euro sperperati per coprire le banche dall’ipotesi di fallimento, la nuova priorità del governo è rientrare dal debito. Ed è così che si vara una finanziaria dietro l’altra nell’obiettivo di far rientrare il disavanzo di oltre 600 miliardi di euro facendo ricadere i costi di tali manovre sulle classi sociali più deboli.

Non che ci fossero dubbi sulla natura padronale del governo Berlusconi/Tremonti, ma gridare allo scandalo nel momento in cui si paventa l’ipotesi di tassare una tantum i redditi superiori ai 150 mila euro, è l’evidenza più concreta del grado di subordinazione di tutte le forze parlamentari e dei sindacati concertativi agli interessi di confindustria. Prosegui la lettura »

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Torniamo a mobilitarci. Blocchiamo i decreti attuativi. Cacciamo il governo.

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Torniamo a mobilitarci. Blocchiamo lo statuto. Cacciamo il governo.

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Torniamo a mobilitarci. Cacciamo il Governo! Assemblea d’Ateneo 30 Marzo

Ora il DDL Gelmini è legge. Le mobilitazioni studentesche in tutta Italia hanno denunciato il progetto criminale del Governo, il quale, favorendo i potentati economici del paese, sta assestando probabilmente l’ultimo fatale colpo all’Università Pubblica Italiana ed al diritto di accesso ai più alti gradi della formazione per un intero popolo.

In queste settimane la commissione nominata dalle alte sfere del nostro ateneo sta provvedendo alla stesura del nuovo statuto secondo i dettami imposti dalla legge Gelmini: dopo essere stato connivente col governo per anni, tentando continuatamente di disinnescare la rivolta di studenti e ricercatori, il baronato non deve fare altro che conservare e rafforzare il proprio apparato di potere dando concretezza al nuovo modello di Università al servizio del mercato e di confindustria.

Detta in soldoni, aldilà delle barzellette del governo, chi prima era potente, costituiva apparati clientelari, influenzava i concorsi, sprecava i nostri soldi, ora è ancora più potente. Chi vede nella Università l’unica via per un ormai utopico riscatto sociale, chi investe in essa sogni, cervello, tempo e soldi, chi non ha mai deciso nulla ma da sempre subisce le scelte calate dall’alto, continua a subirle ed a vedere peggiorate le proprie condizioni. Prosegui la lettura »

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